Pasta con gli “Sparacelli” versione catanese

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Siamo quasi alla fine della stagionalità di un ortaggio a fiore, facente parte della famiglia delle Crucifere, il Broccolo, che io adoro! Da noi in sicilia, i broccoli vengono chiamati Sparacelli, quindi ne ho approfittato per fare un buon piatto di pasta che, durante l’ inverno e primavera mi ha fatto sempre la mia mamma.

Infatti è una versione diversa da quella palermitana.
Si cucinava in famiglia da mia madre, di origini catanesi, mamma e carissima nonnina di Bronte, e ogni volta che la mangio ha per me un sapore antico, unico!
Il profumo che gli “sparacelli” sprigionano cucinati in tegame con poca acqua lasciandoli cucinare col il loro umore (termine che usava la mia dolcissima zia, sorella di mia madre, per indicare la loro naturale acqua) e l’aglio è indescrivibile… bisogna proprio metterci il naso e la bocca per capirlo!

INGREDIENTI per 2 persone:

160 gr di Pasta di grano duro “Senatore Cappelli” (è un formato particolare, sembra un bucatino ma non ha il buco, simile ai pici toscani)
5-6 Infiorescenze di Broccolo “sparacello” (i miei erano piccole e con foglie annesse)
1 Spicchio d’aglio
3-4 filetti di Acciughe
un pugnetto di Uvetta passa e Pinoli
350 ml di Passata di Pomodoro fresco
Olio extra vergine di oliva
Percorino grattugiato qb
Sale qb

* Tutti i prodotti citati sono biologici.

PREPARAZIONE:
Iniziate col mettere sul fuoco la pentola con abbondante acqua per la cottura della pasta.
Nel frattempo pulite e lavate i fiori degli “sparacelli” e le foglie, dovete prendere le più tenere.
Prendete un tegame o padella con bordi alti, e mettete un filo d’olio, lo spicchio d’aglio e gli sparacelli.
Aggiungete poca acqua, sale e accendete la fiamma, bassa.
Coprite con coperchio e lasciate cuocere per almeno una decina di minuti, molto dipende dalla tenerezza dei fiori e delle foglie, stando attenti a non far asciugare l’acqua ed eventualmente aggiungetene un po’ per volta.
Quando i vostri sparacelli sono quasi pronti e l’acqua si è asciugata tutta, mettete sul fondo del tegame o padella, i filetti di acciughe e sempre a famma bassa scioglieteli. Unite l’uvetta passa e i pinoli, questa è stata una mia intromissione palermitana visto che nel catanese non si usano molto, quindi per chi volesse può anche non metterli così sarete più fedeli alla vera ricetta della mia nonna! Rosolate tutti gli ingredienti aggiungendo un filo d’olio EVO per ancora circa uno, due minuti.
Adesso prendete la passata di pomodoro fresco (io ho usato quella dell’ Antica Masseria Margiotta) e versatela nel tegame o padella, amalgamate bene con un cucchiaio, salate se necessita, e lasciate andare ancora in cottura, fiamma moderata, per 6/8 minuti.
Nelfrattempo cucinate la pasta e appena cotta scolatela e saltatela in tegame o padella insieme ai vostri “sparacelli” versione catanese… anzi Brontese!
Per finire il piatto, mettete una spolverata di pecorino (molto usato a casa da mia nonna)!

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